NINJUTSU
La Cina intorno al 400 aC passò uno dei suoi momenti più turbolenti.
L’immenso territorio era diviso in 8 grandi regni con 12 principati. Tra
di essi scoppio una guerra che durò oltre 250 anni.
Lo stato dello Yen a nord e lo stato del Yueh ad est si tennero per
quanto fu possibile da parte. Il resto della Cina cadde sotto il caos,
per milioni di persone tutta l’esistenza cambio. Le milizie si
scontravano: città devastate eserciti distrutti, popolazione allo
sbando. Le truppe sconfitte si rifugiavano nelle insormontabili
montagne, o nelle inpenetrabili foreste, costituendo per lo più gruppi
di mercenari, briganti e malfattori. Nel caos generale solo gli adepti
dell’In-Sen-Shu (In sei Wu), continuarono la ricerca: il Tao, la via
interiore. Alla fine anche il fior fiore dell’esercito comincio a
cedere: alcuni si rifugiarono dei monasteri, altri tradirono e si
arruolarono con gli eserciti più forti, altri disertarono o costituirono
alcune Sette Segrete, che molto più tardi ebbero un’importanza notevole
nella storia cinese, basti pensare alla rivolta dei boxer scatenata nel
giugno del 1900, I Ho Chuan (I Ho Quan): pugni della giustizia e della
concordia. Questa setta apparteneva alla grande setta dei “Grandi
Coltelli”. Le grandi famiglie spesso si assicuravano i servigi delle
sette per eliminare rivali o per compiere atti che altrimenti avrebbero
compromesso la loro onorevole reputazione. In questo periodo le scuole
segrete ebbero il loro periodo più aure; i segreti venivano conservati
gelosamente, chi tradiva veniva eliminato. Le scuole si arricchirono
dell’arte del Fa Shu: ” l’Arte Nera “. Questa mescolata a tecniche di
respirazione di autocontrollo, di ipnosi, di prestidigitazione, di
alchimia e quant’altro andarono a creare quell’alone di mistero e
leggenda che ancora avvolgono queste scuole segrete. Il Fa Shu fu
importato all’interno delle sette e delle scuola da monaci, che
abbandonarono la loro vita monastica e che sfruttarono le loro
conoscenze e qualità a discapito degli altri. Il Fa Shu è l’arte che
sfrutta la forza interiore la forza che permea tutte le cose. Attorno
alla casta dei monaci guerrieri, basti pensare ai monaci Shaolin della
provincia Honan, nacquero leggende: queste si preoccupavano per lo più
di spiegare le proprietà sovrumane dei monaci: questi scomparivano e
riapparivano in luoghi diversi, curavano e uccidevano con la stessa
semplicità, di restare sotto l’acqua per molti minuti, di non sentire ne
caldo ne freddo di controllare le menti. In questo frangente nacquero, a
causa dell’isolamento, i diversi stili di KungFu, che privilegiavano
uno o l’altro aspetto di una disciplina. Il Mou Shan Shu (l’arte dei
monti Mou) una derivazione dell’antichissimo “Sistema degli Amuleti”
scuola taoista esoterica, che generò lo stile del Ching Fa, è senz’altro
il più conosciuto, è quello che si è tramandato fino ad oggi integro
nel suo mistero. Il Ching Fa è ritenuto in grado di: comandare gli
spiriti, guarire gli ammalati, esorcizzare, dominare le menti degli
uomini, controllare i morti costringendoli ad animarsi in una falsa vita
ecc. In realtà l’In Sen-Shu ed il Fa Shu studiavano e possedevano i
fenomeni ipnotici, conoscevano i segreti delle erbe, della chimica e dei
veleni. Potevano procurare una morte apparente. Come gli stili di
KungFu appartenenti al Nei Chia (Nei jia: stili interni) l’In Sen Shu e
il Fa Shu erano profondi conoscitori del controllo del Chi o Ki in
(Giapponese). L’Arte Nera o Arte della Notte era soprattutto ricerca
della più recondita energia che l’uomo depone dentro di se, grazie al
perfetto dominio di se l’adepto attinge a questa fonte inesauribile. Dal
Arte nera nacquero i NinJa. L’ideogramma nasconde tutta la storia
dell’arte. Il nome è ambiguo (ninjutsu o shinobijutsu) per un giapponese
poteva significare “uomo abile nell’insinuarsi”, quindi una spia. Il
suono Nin in cinese significa uomo, e Ja può significare attinente
all’arte magico religiosa, in altre parole “L’uomo della Magia”. Shinobi
stesso suono ma diverso ideogramma significa in giapponese “Bellezza
della Morte”. L’ideogramma è composto da due radicali uno (quello
inferiore) corrisponde al concetto di cuore, mentre quello sopra ha il
significato di Lama, quindi: sacrificio, forza, devozione, ideale e
volontà.